Prolungata di un mese la “vita” della sonda “Messenger” intorno a Mercurio

 
Come i gatti, la sonda della Nasa “Messenger” ha sette vite. La sua missione intorno a Mercurio dura ormai da dieci anni e si era deciso che alla fine di marzo la navicella avrebbe finito la sua fruttuosa esistenza con un impatto sul pianeta. Ma ora i ricercatori del team di Messenger” hanno avuto un ripensamento. Non è ancora venuta l’ultima ora per la navicella americana: il poco propellente residuo verrà utilizzato per prolungare di un mese la missione, quanto basterà agli scienziati per raccogliere ancora più dati sui fenomeni che interessano Mercurio quando passa al perielio, cioè nel punto della sua orbita più vicino al Sole. Amministrando sapientemente la rotta della sonda orientandola con il gas di pressurizzazione (e quindi salvando l’idrazina che sarà necessaria per guidare l’impatto), si osserverà il pianeta ad alta risoluzione ancora più da vicino, cioè da una quota tra 7 e 15 chilometri. Attualmente l’orbita della navicella si trova a 101 chilometri dalla superficie di Mercurio; il 25 gennaio 2015 verrà portata a 25 chilometri nel punto più vicino (periastro) e a 80 nel più lontano. Dal 2004 ad oggi “Messenger” ha trasmesso più di 255 mila immagini.


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