Mercurio incrocia regolarmente uno sciame di meteore. Sono detriti della cometa di Encke


Anche Mercurio ha uno sciame di meteore e probabilmente è associato alla cometa di Encke, così come la Terra ha le Perseidi in agosto associate alla cometa Swift-Tuttle, le Leonidi in novembre, derivanti dalla cometa Tempel-Tuttle, le Geminidi in dicembre, associate a un asteroide e così via. Gli sciami meteorici si osservano quando la Terra attraversa la scia di minuscoli detriti dispersi da una cometa lungo la sua orbita: queste polveri entrando nell’atmosfera ad altissima velocità si vaporizzano e per qualche secondo generano una traccia luminosa nel cielo. Poiché Mercurio non ha un’atmosfera degna di questo nome (cioè con una densità apprezzabile), le meteore non sarebbero visibili neppure a un osservatore che si trovasse sulla superficie del pianeta. I ricercatori che lavorano sui dati della sonda della Nasa “Messenger” sono però riusciti a scoprire lo sciame meteorico di Mercurio rilevando con una maggiore presenza di calcio nella tenuissima esosfera che avvolge il pianeta. La quantità di atomi calcio aumenta con una periodicità che corrisponde a quella dell’orbita della cometa Encke (disegno): di qui la deduzione che i due fenomeni siano connessi. L’aumento del calcio viene rilevato con certezza dal marzo 2011, cioè dall’entrata in orbita di “Messenger” intorno a Mercurio ma complessivamente è stato osservato già da nove anni tramite gli spettrometri a bordo della sonda. La pioggia di meteoroidi, in assenza di atmosfera, va a depositarsi direttamente sulla superficie del pianeta.


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