IXV: lo shuttle del futuro dell’ESA pronto al volo di prova

L’IXV è pronto per il volo di prova: tutto ok dall’Esa per il test dello shuttle commissionato alla Thales Alenia Space, previsto per il prossimo 18 novembre. Se l’esperimento avrà esito positivo, l’Agenzia spaziale europea darà il via alla costruzione del velivolo “vero”, quello in grado di ospitare gli astronauti, nel cui team l’Italia è significativamente presente.Lo shuttle è un dimostratore di rientro atmosferico europeo caratterizzato da un’elevata aerodinamicità ottenuta sfruttando la forma della fusoliera. In poche parole è un velivolo studiato pertestare nuove tecnologie nonché la capacità di operare un sistema completo di rientro. È dunque una sorta di mini-shuttle automatico in grado di essere recuperato, assieme al carico eventualmente trasportato, e potenzialmente riutilizzato in missioni successive.

L’IXV è lungo 5 metri, alto 1,5 e largo 2,2: le sue dimensioni sono dunque pari quasi a quelle di una macchina, per un peso dicirca 2 tonnellate. Attualmente si trova ancora presso il centro tecnologico dell’Esa (Estec) nei Paesi Bassi ma il 23 settembre un velivolo da trasporto della Antonov condurrà l’intero IXV presso lo Spaceport in Guiana francese. Una volta lì lo shuttle sarà pronto per il suo lancio e posto sulla parte superiore di Vega.

“Una volta lanciato il razzo Vega, l’IXV entrerà in un percorso suborbitale con inclinazione di 3 gradi rispetto all’equatore, quindi si separerà dal lanciatore ad una altitudine di circa 199 miglia (320 km) – ha spiegato il Program Manager Giorgio Tumino a Space Insider – Volerà ad un’altitudine massima di circa 261 miglia (420 km), poi inizierà il suo rientro sulla Terra raggiungendo una velocità di 5 miglia (7,5 km) al secondo ed entrerà nell’atmosfera ad un’altitudine di 75 miglia (120 chilometri)”.

Durante il suo volo di ritorno verso la Terra lo shuttle sarà controllato da piccoli propulsori e flaps per l’ottimizzazione aerodinamica. “Stiamo monitorando non solo la navicella lungo tutto il suo volo autonomo, ma anche il percorso di rientro sulla Terra in punti particolari – ha continuato Tumino – Questa è una cosa diversa da quelle che facciamo di solito”.


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