Rosetta pronta all'incontro con la cometa

La sonda sta terminando le manovre di avvicinamento alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e domani 6 agosto raggiungerà la posizione da cui iniziare le manovre di "aggiramento" che la porteranno a orbitare a breve distanza dal piccolo corpo celeste. L'arrivo sarà trasmesso in diretta web dall'Agenzia spaziale europea.

La sala di controllo della missione Rosetta. (Cprtesia ESA/J. Mai) 

Sono in pieno svolgimento le manovre di Rosetta per affiancarsi al nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (67P/C-G) e iniziare, domani 6 agosto, le procedure che le permetteranno di restare in un'orbita estremamente ravvicinata attorno al suo obiettivo, per eseguire una mappatura dettagliata in vista della discesa su quel corpo celeste del lander Philae che trasporta con sé.Il 3 agosto la sonda ha infatti acceso i suoi motori per 13 minuti e 12 secondi, così da portare la sua velocità relativa rispetto alla cometa ad appena 3,2 metri al secondo circa e, giunta a una distanza di 200 chilometri, prepararsi alla nuova manovra di rallentamento che la porterà, entro oggi, a una velocità relativa di appena un metro al secondo. A partire da domani 6 agosto, giornata ufficiale di “arrivo” a destinazione – evento che sarà trasmesso in diretta web dall'ESA dalle ore 10 - cercherà quindi di “entrare in orbita” a una distanza di circa 100 chilometri, anche se il termine “entrare in orbita” è improprio, almeno per questa fase iniziale della manovra. La sua traiettoria infatti non sarà per il momento controllata dal piccolo campo gravitazionale di 67P/C-G, ma dai motori delle sonda che le permetteranno di eseguire delle triangolazioni attorno al corpo celeste, a distanze via via più ridotte. Solo quando sarà almeno ad appena 30 chilometri potrà sfruttare la gravità della cometa, e forse arrivare a soli 10 chilometri di distanza. Questa possibilità, osservano i ricercatori, dipenderà dal comportamento della cometa che varrà studiato durante l'avvicinamento.  Nel frattempo, usando il sensore a luce infrarossa per captare la radiazione emessa da 67P/C-G, gli scienziati hanno determinato che la sua temperatura superficiale media è di circa -70 °C. Per quanto possa sembrare una temperatura piuttosto bassa, si tratta in realtà di una temperatura di 20-30 ° C più elevata di quanto previsto per una cometa che a quella distanza – circa 555 milioni chilometri dal Sole - sia coperta esclusivamente in ghiaccio. A quella distanza, circa il triplo della distanza della Terra dal Sole, la cometa riceve infatti solamente un decimo della radiazione solare che colpisce il nostro pianeta. 


"Questo risultato è molto interessante, perché ci dà i primi indizi su composizione e proprietà fisiche della superficie della cometa", spiega Fabrizio Capaccioni, dell'INAF-IAPS, ricercatore responsabile delle rilevazioni con lo spettrometro VIRTIS di Rosetta. In particolare, questi valori di temperatura confermano che gran parte della superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko deve essere coperte da uno strato di polvere, un materiale più scuro che si riscalda ed emette calore più facilmente del ghiaccio quando è esposto alla luce solare.

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