Come un vero pianeta, Plutone ha una coda di ioni prodotta dal vento solare



Plutone continua a darci informazioni di sé che tendono a riabilitarlo come pianeta a tutti gli effetti, nonostante il “declassamento” a “pianeta nano”. L’ultimo numero del “Journal of Geophysical Research – Space Physics” della American Geophysical Union (AGU) dedica un ampio articolo alle interazioni appena scoperte tra il vento solare e il materiale che sfugge dalla tenue atmosfera di Plutone. In sintesi, Plutone ha una vera e propria “coda magnetica”, del tutto analoga a quella Terra anche se, ovviamente, più piccola e meno densa e definita. L’autore della ricerca, David McComas (Università di Princeton) e colleghi hanno utilizzato i dati trasmessi dallo strumento SWAP (Solar Wind Around Pluto) a bordo della sonda della Nasa “New Horizons” transitata vicino a Plutone il 14 luglio 2015 (disegno). Ne risulta che il vento di particelle atomiche solari, la cui velocità alla distanza di Plutone è compresa tra 200 e 900 chilometri al secondo, trascina con sé ioni di metano, gas che sfugge dalla crosta del pianeta nano, formando appunto una “coda” di ioni opposta al Sole che è tipica di pianeti rocciosi come il nostro, Venere e Marte. Si pensava invece che Plutone avesse piuttosto una coda simile a quella delle comete. La coda di ioni si estende per 118 mila chilometri verso l'esterno del Sistema solare. Il fronte d’urto, invece, è molto vicino al pianeta nano: la “prua” si trova ad appena 3000 chilometri dalla superficie plutoniana.

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