La Terra si formò in un sistema planetario di seconda generazione e il “regista” fu Giove?



Quello che osserviamo sarebbe un Sistema solare di seconda generazione. Prima della nascita della Terra e degli altri pianeti rocciosi che conosciamo, sarebbero esistite nel Sistema solare interno molte super-terre con massa notevole, talvolta vicina a quella di Nettuno. Queste super-terre sarebbero poi precipitate sul Sole a causa della migrazione di Giove prima verso l’interno e poi verso la sua orbita attuale. E’ la teoria sostenuta da Konstantin Batygin, ricercatore al Caltech, e Gregory Laughlin dell’Università della California sull’ultimo numero della rivista “Procedings of National Academy of Sciences” (PNAS). Un’idea interessante, sostenuta da simulazioni al calcolatore (illustrazione qui accanto), ma difficile da “falsificare”, per metterci nella prospettiva del filosofo della scienza Karl Popper. Lavori come questo però ci dicono che grazie alla scoperta di un vasto campionario di esopianeti è in corso un profondo ripensamento sull’evoluzione dei sistemi planetari.

Il modello di Batygin e Laughlin è uno sviluppo di quello proposto nel 2001 da un team della Queen Mary University di Londra e sviluppato nel 2011 da ricercatori dell’Osservatorio di Nizza. Secondo questo modello Giove con la sua grande massa avrebbe aperto una varco nel disco protoplanetario aumentando ulteriormente la propria massa e modificando contestualmente la dinamica del Sistema solare in formazione. L’intervento di Saturno e l’entrata in risonanza della sua orbita con quella di Giove avrebbero poi portato alla stabilità e allo scenario che osserviamo.

Fonte: http://www.astronomianews.it

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