Cerere, la sonda Dawn sempre più vicino al pianeta nano che potrebbe ospitare la vita aliena



Cerere ospita forme di vita aliena? C'è acqua in superficie? I suoi crateri espellono vapore acqueo? Sono domande che potrebbero trovare risposta con l'incontro tra il pianeta Nano e la sonda Dawn della Nasa. Per ora si intravedono nella sua superficie crateri e misteriose macchie luminose. Le immagini, catturate ad una distanza di appena 83.000 chilometri, descrivono per la prima volta in dettaglio le due facce di questo corpo celeste tra i più primitivi del Sistema solare. Solo un primo passo verso l'atteso incontro ravvicinato previsto per il prossimo 6 marzo. Grazie anche allo spettrometro italiano Vir (Visual and Infrared Spectrometer) realizzato da Agenzia spaziale italiana (Asi) e Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), la sonda della Nasa indagherà la natura e la composizione del pianeta nano.

Cerere, che con i suoi 950 chilometri di diametro è il corpo celeste più massiccio nella fascia di asteroidi fra Marte e Giove, rappresenta la seconda 'tappa' del lungo viaggio di Dawn, incominciato nel settembre del 2007. La sonda, infatti, ha già fatto 'visita' all'asteroide Vesta, esplorandolo per ben 14 mesi a cavallo tra il 2011 e il 2012. Quella di Dawn è la prima missione in assoluto destinata a raggiungere la fascia di asteroidi fra Marte e Giove per studiare da vicino i corpi più primitivi del Sistema solare. A seguire ulteriori dettagli.

Acqua e vapore dai suoi vulcani

Da quando era stata individuato Cerere non aveva deluso le aspettative. Del vapore acqueo era stato individuato uscire dai suoi vulcani ghiacciati. La ricerca era stata pubblicata su Natura a Gennaio 2014, in uno studio coordinato da un team internazionale di astronomi, sollevando già allora immediatamente domande sulla possibilità che ci siano anche forme vita. Adesso che la sonda Down è vicina al traguardo questo domande potrebbero trovare risposta.
L'annuncio del primo avvistamento di vapore acqueo su Cerere, lo aveva fatto diventare agli occhi degli astronomi uno tra gli oggetti più interessanti del Sistema Solare, assieme ad altri mondi ghiacciati come Europa, la luna di Giove, e Encelado, la luna di Saturno, dove tracce di pennacchi d'acqua suggerivano l'esistenza di acqua sotto la superficie ghiacciata, e forse di vita.  "Cerere è davvero un oggetto ghiacciato con il potenziale di un oceano sotto la superficie", diceva esattamente un anno fa l'astronomo Michael Küppers dell'Agenzia Spaziale Europea, che aveva condotto lo studio pubblicato sulla rivista Nature. Ricerche precedenti che avevano tentato di confermare gli indizi indiretti della presenza di acqua su Cerere, erano state vanificate dalla debolezza dell'asteroide se osservato dalla Terra.  Le osservazioni del vapore acqueo erano state effettuate in un momento in cui Cerere era al perielio, cioè nel punto più vicino al Sole che raggiunge nella sua orbita di 4.6 anni. Tale tempismo suggerisce che il vapore acqueo espulso dal ghiaccio venga sublimato nello spazio come la coda di una cometa che si scalda vicino al Sole.  Invece di strutture di ghiaccio simili alle comete, Raymond spera di trovare geyser che sputano acqua (un fenomeno noto come "criovulcanismo") quando la sonda Dawn arriverà su Cerere il prossimo Marso. Questo anche perché Dawn potrebbe volare attraverso uno dei pennacchi del geyser e analizzare il contenuto. 

Il sogno di trovare vita aliena

Cerere è una fissazione degli astronomi sin dal 1801, quando venne osservato per la prima volta questo curioso piccolo corpo celeste, di soli 950 chilometri di larghezza, che regna come il più grande oggetto nella fascia di asteroidi del Sistema Solare. Situato tra Marte e Giove, Cerere è a circa 419 milioni di chilometri dal Sole, circa 2,8 volte più lontano dalla nostra stella di quanto non lo sia la Terra. Lo studio del 2014 suggeriva che in almeno due punti sulla sua superficie ci fosse un'espulsione di vapore acqueo nell'atmosfera sottile. Il gruppo riferiva che le osservazioni fatte tra il 2011 e il 2013 all'Herschel Space Observatory dell'ESA avevano raccolto prove del fatto che Cerere stesse rilasciando circa 6 chilogrammi di acqua al secondo dalla sua superficie nello spazio da punti situati vicini al suo equatore. "È una notizia molto emozionante", diceva Carol Raymond del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California. Raymond il ricercatore a capo del progetto scientifico dietro la sonda Dawn della NASA, potrà vedere fra un mese se tutto quello che si era ipotizzato è vero. Si tratta solo di aspettare qualche settimana. "Cerere ora sembra uno dei posti buoni per sostenere la vita aliena, all'interno del Sistema Solare, tra quelli con un potenziale astrobiologico", spiegava un anno fa.Speriamo che Down confermi tutto.

Fonte: http://www.ufoonline.it/

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