“Philae” è viva! Dopo 7 mesi di silenzio si è fatta sentire dalla cometa Churyumov-Gerasimenko




“Philae” dà segni di vita. Il laboratorio automatico sganciato il 12 novembre 2014 dalla navicella europea “Rosetta” sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko si è risvegliato dall’ibernazione in cui era finito quando, tre giorni dopo l’atterraggio, essendo finito in una zona d’ombra, aveva esaurito le sue batterie senza poterle ricaricare con le celle fotovoltaiche. Un segnale proveniente dal lander è stato captato al Centro Esa di Darmstadt (Germania) il 13 giugno alle ore 22,28. Dopo sette mesi di silenzio, i dati spingono all’ottimismo. Il contatto tra Philae (fotomontaggio) e la navicella-madre Rosetta è durato 85 secondi durante i quali più di 300 pacchetti di impulsi sono stati captati e poi subito analizzati in poche ore dai ricercatori. Il laboratorio si trova a una temperatura di 35 °C sotto zero e ha una disponibilità elettrica di 24 Watt: “In queste condizioni – ha detto il project manager Stephan Ulamec – Philae è pronto a lavorare”. Nella memoria di Philae sono ancora stipati ben 8000 pacchetti di dati raccolti durante il breve periodo di funzionamento nel novembre scorso. Dal 12 marzo il team dell’Esa al Centro di Darmstadt aveva ricominciato a tentare il contatto tra Rosetta e Philae, che ora si trova più vicino al Sole e ha una esposizione che permette alle celle fotovoltaiche di produrre energia.


Fonte: http://www.astronomianews.it

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