“Chandra”, osservatorio in raggi X, ha compiuto 15 anni di ricerca nello spazio



Il satellite della Nasa “Chandra” per l’osservazione del cielo in raggi X ha festeggiato i 15 anni di attività. Per l’occasione la Nasa ha nuovamente diffuso questa immagine dell’ammasso Hydra A (o Abell 1060), un insieme di 157 galassie brillanti che a sua volta fa parte di un superammasso a 158 milioni di anni luce da noi. Questa regione dello spazio presenta forti indizi di materia oscura e contiene una grande nube (diametro di vari milioni di anni luce) di rarefattissimo gas alla temperatura di 40 milioni di gradi, che emette raggi X. L’immagine di Hydra A è del 30 ottobre 1999 e segnò l’inizio del lavoro scientifico di “Chandra”, al quale partecipa tuttora Riccardo Giacconi, premio Nobel per la fisica. Il lancio dell’Osservatorio in raggi X avvenne il 23 luglio 1999 con lo shuttle Columbia. “Chandra” è l’abbreviazione di Chandrasekhar, astrofisico indiano nato in Pakistan che calcolò la massa oltre la quale una stella, giunta all’esaurimento del suo combustibili nucleare, collassa in una stella di neutroni o in un buco nero (1,454 masse solari). Il satellite che porta il suo nome ha dato importanti contributi allo studio dei buchi neri e di altri fenomeni cosmici estremi.


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