Per cercare la vita aliena bisogna trovare gli oceani


Per cercare la vita aliena non basta studiare l'atmosfera dei pianeti: bisogna cercare i mari. La presenza di un oceano è infatti altrettanto importante per la comparsa della vita su pianeti simili alla Terra. Lo indica lo studiocondotto dall'Università del West Anglia e pubblicato sulla rivista Astrobiology.
Solo la presenza degli oceani, rilevano i ricercatori, può mitigare il clima, riducendo gli sbalzi di temperatura e rendendo un pianeta effettivamente abitabile. 
La scoperta di nuovi pianeti al di fuori del sistema solare è in costante aumento e gran parte degli studi per individuare possibili candidati ad ospitare la vita sono stati fatti analizzandone, per quanto possibile, l'atmosfera. Nel solco di questo aumento esponenziale di esopianeti, è di pochi giorni fa la notizia che la Nasa ipotizzava di trovare la vita aliena entro le prossime due decadi. Ma il ruolo degli oceani nella stabilizzazione del clima -dicono gli scienziati- è un fattore che ha la stessa importanza, e si deve tenerne conto quando viene individuato un esopianeta candidato ad ospitare la vita nella Goldilocks Zone. I ricercatori sottolineano che appena individuato un pianeta sarebbe fondamentale cercare anche la presenza di oceani. "Sappiamo che molti pianeti - ha spiegato David Stevens, uno dei responsabili dello studio - sono completamente 'invivibili' perché sono troppo vicini oppure troppo lontani dal loro sole. Un pianeta in zona abitabile è infatti definito dalla sua distanza dal sole, distanza per cui ci sono temperature per cui possa esserci acqua liquida. Ma fino ad ora, la maggior parte dei modelli per definire 'l'abitabilità' hanno trascurato l'impatto degli oceani sul clima". Secondo lo studio, gli oceani hanno una un enorme impatto sul clima, in quanto 'attutiscono' le variazioni stagionali, distribuiscono il calore e limitano le oscillazioni di temperatura tra il giorno e la notte. La Terra orbita all'interno della zona abitabile del nostro Sole, e non sorprende, considerando che Marte si trova sul bordo esterno e Venere sul bordo interno che sia diventata il centro della vita così come la conosciamo. Il contrasto tra la Terra, Marte e Venere non potrebbe essere più netto; Marte è un deserto ghiacciato, secco con variazioni della sua temperatura superficiale drammatiche, e Venere è un mondo soffocante e bollente con temperature superficiali elevatissime. Ma la Terra in più è stabile, un fattore che ha permesso la vita di prosperare per miliardi di anni.

"Marte ad esempio - ha aggiunto Stevens - è nella zona abitabile del Sole, ma non ha oceani. Ciò consente alle temperature dell'aria di oscillare anche di oltre 100 gradi".Grazie al nuovo modello sarà ora possibile cercare con maggior precisione tra le centinaia di pianeti extrasolari scoperti per individuare quelli che potrebbero ospitare la vita.


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