Osservate onde gravitazionali? Voci insistenti dall’esperimento americano LIGO



L’esperimento americano LIGO ha finalmente osservato le onde gravitazionali, confermando a un secolo esatto di distanza la previsione di Einstein? Il 25 settembre 2015 era un sussurro, anzi un cinguettio, un twitt del cosmologo Lawrence Krauss della Arizona State University. Poco per volta il cinguettio è cresciuto e sta per diventare un rombo fragoroso. Sorgenti di onde gravitazionali alla portata di LIGO sono buchi neri che si fondono e supernove che collassano in buchi neri, fenomeni che, nel raggio di sensibilità delle antenne americane potrebbero avere una frequenza mensile. E’ possibile quindi che si stia accumulando una statistica sufficiente a decidere se si tratta di segnali genuini o di semplici disturbi. Dopo otto anni funzionamento (2002-2010) trascorsi senza aver registrato le tanto attese perturbazioni dello spaziotempo, l’esperimento LIGO è stato reso almeno 10 volte più sensibile. Il 18 settembre scorso ha ripreso le misure. Poiché servono da 6 a 18 mesi per le tarature di precisione e l'analisi dei dati, sembra un po’ presto per parlare di risultati affidabili. Krauss ha precisato che dava al 10-15 per cento la probabilità che l’osservazione venisse confermata (vedi articolo di Davide Castelvecchi su “Nature” del 30 settembre). Certo a VIRGO, l'antenna italo-francese in funzione a Cascina, vicino a Pisa, ci sarà un certo nervosismo.

Nella foto: la sala di controllo di LIGO

Post più popolari