Nascita di un sistema planetario: questa volta la vediamo in diretta con ALMA e LBT




Stiamo osservando in diretta la nascita di un sistema planetario con tre strumenti molto diversi tra loro ma che integrano perfettamente le loro informazioni: il radiotelescopio nella banda sub-millimetrica ALMA nel deserto di Atacama, il gigantesco telescopio binoculare da 8,4 + 8,4 metri LBT in Arizona e un potente computer in grado di simulare il comportamento di un disco di polveri e gas intorno a una stella giovane. La stella è HL Tauri, distante da noi 450 anni luce, ed è stata “fotografata” esattamente un anno fa con ALMA: mostrava, come si nota qui accanto, vari nettissimi cerchi alternatamente chiari e scuri di materiale vorticante intorno all’astro. Le zone scure furono interpretate come quelle in cui i pianeti stanno formandosi, ripulendo lo spazio da polveri e gas. Le simulazioni al computer però fornivano tempi di condensazione assai più lunghi e un andamento spiraleggiante del materiale del disco protoplanetario. Immagini riprese da Leonardo Testi (ESO e INAF) e dal suo team con il super-binocolo hanno ora confermato la prima ipotesi (nelle zone scure ci sono proprio pianeti in formazione, benché invisibili perché annegati nell'oscurità) e uno studio pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of The Royal Astronomical Society Letters” giustifica anche l’apparente contraddizione. Non resta che seguire i futuri sviluppi, in attesa di disporre nel 2024 del telescopio europeo da 39 metri.

Altre informazioni: 

http://www.media.inaf.it/2015/11/06/non-li-vediamo-ma-ci-sono/

http://arxiv.org/abs/1509.06068


Fonte: http://www.astronomianews.it

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