Esopianeti: Kepler scopre altri tre pianeti adatti alla vita




La Terra non è l'unico pianeta adatto alla vita. Il telescopio Kepler della Nasa ha individuato altri corpi celesti che per distanza dalla stella madre e per caratteristiche potrebbero essere potenzialmente abitabili.In particolare, degli oltre 1.000 pianeti trovati da Kepler, otto sono meno di due volte più piccoli della Terra e si trovano nella zona abitabile delle loro stelle, ovvero vicini abbastanza da avere acqua allo stato liquido e in un'area né troppo calda né troppo fredda. Tutte e otto le stelle considerate, attorno alle quali orbitano gli esopianeti, sono più fredde e più piccole del nostro Sole. Kepler ha monitorato più di 150.000 stelle oltre il nostro sistema solare, e fino ad oggi ha offerto agli scienziati oltre 4.000 pianeti candidati per ulteriori studi, il 1000° dei quali è stato recentemente individuato.


Dopo tale traguardo, sono arrivati altri otto candidati. Tre di essi sono nella zona abitabile dei loro soli e due sono probabilmente fatti di roccia, come la Terra. Per determinare se un pianeta è fatto di roccia, acqua o gas, gli scienziati devono conoscerne le dimensioni e la massa. Quando quest'ultima non può essere determinata direttamente, gli scienziati possono dedurlo sulla base della sua dimensione.


I due nuovi pianeti rocciosi sono Kepler-438b e Kepler-442b. Il primo si trova a 475 anni luce di distanza, è il 12 per cento più grande della Terra e orbita intorno alla sua stella una volta ogni 35,2 giorni. Kepler-442b, invece, si trova a 1.100 anni luce di distanza, è il 33 per cento più grande della Terra e orbita intorno alla sua stella una volta ogni 112 giorni.


Entrambi ruotano attorno a stelle più piccole e più fredde del nostro sole, rendendo la zona abitabile più vicina alla loro stella madre, in direzione della costellazione della Lira. “Ogni risultato della ricerca della missione Kepler ci porta un passo più vicini a rispondere alla domanda se siamo soli nell'universo,” ha dichiarato John Grunsfeld, amministratore associato dello Science Mission Directorate della Nasa.



“Siamo più vicini di quanto siamo mai stati alla ricerca di gemelli della Terra intorno ad altre stelle simili al Sole. Questi sono i pianeti che stiamo cercando” ha concluso Fergal Mullally, scienziato del SETI.

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