Come si spacca una cometa: pubblicazione scientifica di astrofili italiani




Una collaborazione internazionale tra astronomi professionisti e amatori ha portato a scoprire la causa della frammentazione della cometa C/2011 J2 (LINEAR) e alla conoscenza di molti parametri che riguardano il suo nucleo e il frammento da esso staccatosi (foto). I risultati del lavoro sono stati pubblicati dall’autorevole “Planetary and Space Science” / “ScienceDirect” (Elsevier ed.). Tra gli autori, tre sono italiani: Federico Manzini, Virginio Oldani, Roberto Crippa. Il team internazionale, dopo la scoperta della frattura che nell’agosto 2014 interessò il nucleo cometario, ha seguito con vari strumenti la fenomenologia del frammento principale e del frammento secondario (B) per 120 giorni. Una accurata fotometria ha stabilito la magnitudine assoluta del corpo maggiore e le sue dimensioni. Si è poi calcolata la produzione di acqua al perielio, valutata in 110 chilogrammi al secondo, una quantità modesta, in accordo con la bassa attività tipica di questo genere di comete. L’osservazione del moto del frammento B ha permesso di situare tra il 12 e il 30 luglio la frattura del nucleo. Il frammento B è rimasto ben osservabile per quattro mesi. La velocità di separazione è stata di 4,22 metri al secondo, velocità che poi è andata crescendo fino a 12,7 metri al secondo al termine del periodo di osservazione. L’insieme dei dati fotometrici ottenuti ha permesso di stabilire il tempo di rotazione del nucleo in 4,56 ore. Di qui gli autori sono risaliti alla densità e struttura interna del nucleo cometario, caratterizzato appunto da quella scarsa coesione che ha portato alla sua frammentazione. Scoperta il 4 maggio 2011, la cometa C/2011 J2 (LINEAR) proveniva dalla Nube di Oort.

Link all’articolo di “ScienceDirect”: 

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0032063316300265

http://www.journals.elsevier.com/planetary-and-space-science

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