Prove di vita nello spazio aperto, pensando alla biochimica di eventuali organismi extraterrestri


Il 3 febbraio, nel corso di una passeggiata all’esterno della Stazione Spaziale (foto), i cosmonauti Yuri Malenchenko e Sergei Volkov hanno ritirato un laboratorio chimico che ha messo alla severa prova dell’ambiente cosmico 46 specie di piccoli organismi e 150 composti organici presenti negli esseri viventi. I campioni biologici sono stati esposti per 18 mesi a temperature estreme, al vuoto, a radiazioni ionizzanti e all’energia diretta del Sole; durante l’esperimento hanno completato 8500 orbite intorno alla Terra. Portati nel modulo russo “Zvezda”, verranno esaminati per scoprire quali mutazioni hanno subito sotto l’azione dell’ambiente spaziale. Questo studio orienterà la ricerca di forme di vita extraterrestri. Alcuni amminoacidi, mattoni fondamentali che formano le proteine degli organismi terrestri, sono stati trovati in meteoriti che hanno viaggiato per milioni di anni nello spazio: si tratta di capire quali sono i più stabili e quali modifiche subiscono i più fragili. Capo della ricerca è Hervé Cottin, dell’Università di Parigi-Est-Créteil. I dati verranno confrontati con quelli raccolti da “Rosetta” sulla cometa Churyumov-Gerasimenko e da “Huygens” su Titano, satellite di Saturno. Dal 2009 sono coinvolti nel progetto trenta ricercatori di 11 laboratori in Italia, Francia, Olanda e Stati Uniti.


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